Protesi al seno

Le principali caratteristiche per la giusta scelta

In questo articolo e nel relativo video parleremo di Protesi per la Mastoplastica Additiva o la Mastopessi Additiva. Vedremo quali tipologie di protesi utilizzare, come scegliere la protesi ideale e quali sono quelle in commercio e, nello specifico, le protesi che il nostro centro predilige rispetto alle altre.

Le protesi che si utilizzano durante gli interventi possono avere diversi volumi e diverse proiezioni. Questo è necessario per poter adattare, nei vari toraci, la protesi ideale per ottenere il risultato più naturale possibile. Troveremo delle protesi di bassa, media e alta proiezione. A parità di volume avremo quindi delle protesi basse e larghe, oppure strette ed alte.

Negli ultimi anni, noi del poliambulatorio dr Day Surgery, abbiamo deciso di utilizzare le protesi Motiva.
La volontà di sposare questa linea di prodotti è nata dalle loro caratteristiche, spesso vincenti rispetto alle altre protesi in commercio.

 

SUPERFICIE NANOTESTURIZZATA

Le protesi Motiva, innanzitutto, hanno una superficie molto particolare, brevettata da loro. La superficie è nanotesturizzata e risulta praticamente liscia.

Nel 2019, la macrotesturizzazione delle protesi, che dava la ruvidezza alla superficie, è stata imputata come causa del Linfoma anaplastico a grandi cellule (BIA-ALCL), in una percentuale veramente minima, quasi nulla. Il brevetto di nanotesturizzazione, quindi, nasce dall’esigenza di mettere al riparo il paziente da questo eventuale problema.

GEL RESPONSIVE

Alcuni modelli di protesi Motiva nascono con un Gel Responsive, pensato e prodotto proprio dalla casa madre. La particolarità di questo gel è quella di adattarsi alla gravità. Quindi, se il paziente è steso, il gel si dispone normalmente all’interno della superficie della protesi, quando invece il paziente è in piedi il gel si dispone nella parte inferiore, mimando una protesi anatomica, quindi rispettando l’anatomia del seno. Questo particolare tipo di protesi con il gel responsive viene utilizzata in tutti quei pazienti che gradiscono un effetto molto naturale e morbido, nei pazienti che, invece, gradiscono un polo superiore più rappresentato, utilizzeremo una protesi con il gel normale.

MICROCHIP

Un’altra particolarità di Motiva è il microchip, che viene installato solamente nelle protesi con gel responsive. Questo brevetto della casa madre è una sorta di Carta di Identità o un Passaporto della protesi. Mediante un lettore esterno possiamo ottenere la storia e le specifiche tecniche della protesi, anche se il paziente ha perso i documenti oppure si trova in un’altra città, o in un altro stato.

CLASSIFICAZIONE DELLE PROTESI

Le protesi si possono suddividere in diverse categorie in base alle dimensioni, alle specifiche tecniche ed al loro utilizzo. Alcune sono elencate di seguito:

  • Protesi MINI;
  • Protesi DEMY;
  • Protesi FULL;
  • Protesi CORSÈ;
  • Protesi con GEL RESPONSIVE;
  • Protesi SIZER.

Le protesi MINI hanno una configurazione molto larga e bassa, mentre le protesi CORSÈ sono strette ed alte. Le protesi DEMY e FULL sono le più utilizzate perché riescono a mediare efficacemente alle due categorie estreme.

Il Sizer, la cosiddetta protesi di prova, è una protesi usa e getta che, chiaramente, ha un costo molto inferiore rispetto ad una protesi effettiva. Queste vengono utilizzate per fare delle prove e vedere il risultato finale, prima dell’apertura delle protesi effettive da inserire.
Molto spesso, i Sizer, vengono utilizzati quando ci sono delle asimmetrie importanti, per cui è difficile, anche con un espansore, capire la differenza di volume tra le due protesi da inserire.
È sempre consigliato avere tanti Sizer, di varie dimensioni, per fare delle prove ed ottenere il risultato più naturale possibile al termine dell’intervento.

COME SI SCEGLIE LA PROTESI ADATTA?

Per scegliere la protesi adatta al paziente, innanzitutto, si ascoltano le richieste. Dopodiché, si procede al controllo della condizione fisica con la misura della base, il controllo della cassa toracica, simmetrie ed asimmetrie varie. Una volta ottenute tutte le misure, dobbiamo mediare tra la richiesta del paziente e le possibilità tecniche e cercare un compromesso nella scelta della protesi giusta.

Al momento dell’intervento le protesi vengono ordinate in gran quantità, di diversi volumi all’interno del range concordato con il paziente. In corso di intervento, infatti, dopo le varie prove con i Sizer, il volume finale può variare a seconda delle esigenze, ma sempre all’interno del range concordato.

PERCENTUALE DI CONTRATTURA CAPSULARE INFERIORE AL 2%

Un’altra caratteristica interessante di Motiva è la percentuale di contrattura capsulare inferiore a l 2% nei primi 3 anni. Quindi, una percentuale molto bassa.

La contrattura capsulare è un fenomeno impredicibile che si manifesta dopo alcuni mesi dall’intervento, ma ciò non toglie che si possa verificare anche dopo alcuni anni. Questo fenomeno consiste nell’indurimento progressivo del seno fino a diventare duro, praticamente impalpabile. Dipende dall’inspessimento e dall’irrigidimento della capsula di Baker, una struttura che l’organismo costruisce intorno alla protesi nei primi 60-70 gironi dall’intervento. Questo è il sistema con cui l’organismo accetta il corpo estraneo, quindi lo incapsula e lo isola all’intero di questa capsula. La capsula di Baker è presente in tutti i portatori di protesi mammarie ed è una struttura solitamente sottile, a volte quasi trasparente, ed elastica.
Nel caso sfortunato in cui il paziente incorra in questo problema, l’ideale è quello di reintervenire per asportare parzialmente o completamente la capsula e sostituire l’impianto con uno nuovo. L’intervento verrà programmato una volta stabilizzata la contrattura, circa dopo 6 mesi dall’inizio del fenomeno.
Una volta terminata l’operazione il seno risulterà morbido fin da subito.

Una delle caratteristiche più apprezzabili delle protesi Motiva è appunto la percentuale di contrattura capsulare inferiore al 2% nei primi 3 anni dall’intervento. Questa è una percentuale molto bassa rispetto al 5-8 % di media. Infatti, dopo oltre due anni di utilizzo dobbiamo ancora vedere contratture capsulari provocate da protesi Motiva.

PROTESI ANATOMICA

La protesi anatomica, rispetto ad una rotonda, ha il problema della rotazione. Statisticamente circa il 25% delle protesi anatomiche ruota su sé stessa, anche se la tasca è stata creata precisamente. Chiaramente, se la protesi anatomica ruota, il seno si deforma ed è necessario rioperare.

Le protesi anatomiche prodotte da Motiva sono, viste di profilo, come tutte le altre presenti nel mercato. Ma, girandola, si notano due piccole alette che servono per fissare la protesi alla base della tasca per impedirne la rotazione.

Questo video non è in alcun modo legato o sponsorizzato alla società produttrice delle protesi Motiva.

Buongiorno a tutti, sono il Dott. Bruno Rizzuto, chirurgo estetico dal 1988. Direttore sanitario della clinica dr Day Surgery di Padova, dove svolgo la mia attività.

Dott. Bruno Rizzuto

Medico Chirurgo, dr Day Surgery

Alcune foto delle protesi al seno