GINECOMASTIA

Intervento di asportazione della ghiandola mammaria

Nell’operazione di asportazione è molto importante che la ghiandola venga rimossa completamente, partendo dalla base e, se possibile, rimuoverla in un unico blocco.

La Ginecomastia è una trasformazione della ghiandola mammaria, normalmente irreversibile, dovuta a vari fattori. Una volta che questa ghiandola diventa più grossa vi è anche una trasformazione in senso fibroso, quindi irreversibile. Come un grappolo d’uva che viene trasformato nella sua struttura.

Una volta avvenuta questa trasformazione, l’unica soluzione è quella di asportarla, soprattutto se il soggetto lo fa per motivi atletico sportivi.

Iniziamo il trattamento con l’anestesia locale che, se fatta in maniera lenta, non comporta grosse problematiche. Iniettiamo l’anestesia locale nella zona periferica, in modo da bloccare i nervi sensitivi che trasportano la sensazione di dolore.

Questa è l’unica fase un po’ fastidiosa per il paziente. Una volta che l’anestesia ha esplicato il suo effetto, procederemo con l’intervento.
Il paziente non sentirà alcun dolore durante l’operazione.

Nell’operazione di asportazione è molto importante che la ghiandola venga rimossa completamente, partendo dalla base e, se possibile, rimuoverla in un unico blocco.

La manovra più importante di tutto l’intervento è quando la ghiandola viene staccata dalla sua base muscolare.
Questa viene effettuata con il dito e si può sentire l’estensione della ghiandola ipertrofica. Una volta terminata si potrà enucleare la massa dal bottone areolare.

Nell’operazione di asportazione è molto importante che la ghiandola venga rimossa completamente, partendo dalla base e, se possibile, rimuoverla in un unico blocco.

La manovra più importante di tutto l’intervento è quando la ghiandola viene staccata dalla sua base muscolare.
Questa viene effettuata con il dito e si può sentire l’estensione della ghiandola ipertrofica. Una volta terminata si potrà enucleare la massa dal bottone areolare.

Se i piani di clivaggio vengono rispettati e non si traumatizza, l’intervento risulta totalmente esangue.
Una volta che la ghiandola è stata totalmente asportata, possiamo vedere il muscolo pettorale e, sopra, cute ed areola. È stato asportato anche il pilastro ascellare della ghiandola.

Possiamo procedere, dopo aver lasciato riposare, alla chiusura.

Molto si discute sul problema dell’infossamento areolare. Noi siamo dell’opinione che l’infossamento areolare ci debba essere, purché temporaneo.

Se è stata rimossa una massa ipertrofica, automaticamente rimarrà uno spazio vuoto che dovrà essere rimaneggiato dai sistemi fisiologici del nostro corpo ed aiutato con l’allenamento.

Molto si discute sul problema dell’infossamento areolare. Noi siamo dell’opinione che l’infossamento areolare ci debba essere, purché temporaneo.

Se è stata rimossa una massa ipertrofica, automaticamente rimarrà uno spazio vuoto che dovrà essere rimaneggiato dai sistemi fisiologici del nostro corpo ed aiutato con l’allenamento.

Galleria fotografica dell’intervento